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| Claudia Formica nel suo studio, con il bozzetto del Monumento ai Caduti di Incisa Scapaccino (AT) |
Claudia Formica nasce a Nizza Monferrato (AT) nel 1903. Fin da ragazza coltiva la passione per l'arte e giovanissima frequenta l'Accademia Albertina di Belle Arti a Torino, allieva di Edoardo Rubino e dello scultore Emilio Musso. Studia poi all'Accademia di Firenze, allieva di Libero Andreotti e Guido Calori, sotto il quale si formano artisti quali Marino Marini e Luciano Minguzzi. Dopo la parentesi fiorentina torna a Torino dove apre un suo studio, che non abbandonerà mai e in cui lavorerà fino a tarda età. Nella seconda metà degli anni '20 inizia la sua partecipazione alle principali manifestazioni artistiche torinesi e a lavorare ad opere di un certo impegno, cosa alquanto notevole in quegli anni data la sua giovane età ed essendo donna. A cominciare dal 1929 partecipa alle mostre della Promotrice delle Belle Arti e in seguito alle Mostre Regionali Piemontesi con opere di proporzioni al naturale che suscitano l'interesse del pubblico e della critica; Emilio Zanzi la recensisce più volte sul Corriere della Sera e su Emporium.
La sua produzione è estremamente eclettica, sia per quanto riguarda i soggetti che gli argomenti: ritratti, busti di giovinette e bambini, lavori ispirati a figure note, ad eventi sociali, soggetti profani e sacri; sia per quanto riguarda la varietà dei materiali: ceramica, terracotta, bronzo, marmo, pietra. In ceramica sono alcune statuette realizzate per la ditta Lenci alla fine degli anni '20; in pietra è La Donna Mediterranea del 1933 presentata alla mostra Intersindacale di Firenze; in bronzo a grandezza naturale La Tennista-Mia Sorella, un ritratto della amatissima sorella e pittrice Nennele, esposta alla Biennale di Venezia del 1938 e poi acquistata dalla GAM di Torino; sempre in bronzo I ragazzi al sole vincitore del premio della seconda mostra 'Bagutta-Spotorno'; in marmo è La Venere della Frutta del 1942 che ritrae a grandezza naturale una donna sdraiata.
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| Particolare del Monumento di Incisa Scapaccino (flickr) |
Ha esposto nelle principali manifestazioni nazionali dalla Biennale di Venezia alla Quadriennale di Roma, alle Interregionali di Milano, Firenze, Napoli, alle Promotrici di Torino. Ha riportato numerosi premi e alcuni dei suoi lavori si trovano esposti in varie città italiane e presso collezionisti di Torino, Cairo Montenotte, Roma, New York, e oltre ai musei già citati presso il museo di Firenze, di Tripoli, di Lima.
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| "La principessa e la rana" (1931), creazione per la ditta Lenci |



Volevo segnalare che del Monumento di Incisa Scapaccino è stata fatta una copia in marmo, il Monumento ai Caduti di Cavaion Veronese, fatto sempre dalla scultrice (c'è il documento che attesta la vendita al parroco dell'epoca).
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/cavaionverona/posts/3156214491265445
Ringrazio per la gradita segnalazione, scusandomi per il lungo tempo trascorso per la risposta.
EliminaIl monumento di Cavaion è anche censito su:
https://www.pietredellamemoria.it/pietre/monumento-ai-caduti-di-cavaion-veronese/