giovedì 20 marzo 2014

La Storia di un Paese

Nel panorama urbano delle nostre città e dei nostri paesi, una delle presenze più comuni e diffuse è certamente costituita dalla silenziosa testimonianza dei Monumenti ai Caduti, in particolare quelli dedicati ai Caduti della Grande Guerra. Presenza talmente abituale e capillare, al punto che ci è richiesto un piccolo sforzo di memoria scolastica per collocare nella giusta prospettiva storica l'idea che essa risalga a poco meno di un secolo fa.

C'è quindi stato un tempo in cui piazze e giardini del nostro Paese non erano accomunati, in modo così visivamente evidente e a volte anche, purtroppo, retoricamente invadente, dalla testimonianza dei lutti che con triste uniformità la prima guerra mondiale aveva disseminato ovunque. Prendiamo allora le mosse da qui per eleggere un paese dell'astigiano, Mombaruzzo, a rappresentare, con la storia della sua piazza principale, la Storia di un Paese.

Ecco quindi come appariva, da una cartolina dell'epoca, la piazza del Municipio di Mombaruzzo fino ai primi anni della Grande Guerra, essenziale e spoglia.

Mombaruzzo - Cartolina viaggiata nel 1916



Già verso la fine della guerra, la spinta iniziale a quella che sarebbe divenuta negli anni a seguire una vera e propria ondata commemorativa di marmo e bronzo era stata, allora, la consapevolezza che forse mai, in precedenza, un evento bellico aveva coinvolto tanta parte della popolazione ed il conseguente desiderio di consegnare al ricordo non solo la memoria del fatto storico in sè, ma persino i singoli nomi di quanti ne erano stati travolti. Ecco quindi tutto un fiorire di iniziative, comitati e raccolte di fondi, di diversa matrice sociale e politica. E, di pari passo, un'intera generazione di artisti e scultori, di varia fama e valore, cimentarsi sul tema della Memoria dei Caduti. Fino al confluire degli originali intenti commemorativi di differente ispirazione nella pervasiva e monocorde iconografia del regime fascista, per tutto il corso degli anni Trenta.

Pertanto, oltre gli aspetti artistici e prettamente sociali, questo fenomeno va collocato nell'alveo delle vicende politiche e storiche degli anni tra le due guerre mondiali, sullo sfondo prima dell'aspro confronto tra socialismo e fascismo, poi del conseguente avvento e quindi della successiva caduta di quest'ultimo, nell'immane tragedia della seconda guerra mondiale, seguita dalla guerra di Liberazione. Questi avvenimenti ebbero un impatto tale sulla storia dei Monumenti ai Caduti, al punto che, da più parti, si è parlato di "Guerra dei Monumenti". Gli episodi salienti di tale 'guerra' saranno oggetto di futuri articoli del blog. Per ora ci basti seguire l'evoluzione del contesto urbano di Piazza del Municipio.

Immaginiamo infatti che anche Mombaruzzo abbia attraversato, in quel periodo tra le due guerre mondiali, vicende più o meno simili, magari stemperate dalla dimensione di piccola comunità, e che tali vicende siano sfociate nella inaugurazione del monumento ai Caduti della Grande Guerra, collocato appunto davanti al Municipio e raffigurato nella cartolina seguente.

Il Monumento ai Caduti di Monbaruzzo negli anni Trenta

Ma le vicende che stiamo riassumendo non si esauriscono qui. Infatti alcune cartoline degli anni '50 e '60 ci mostrano una piazza nuovamente spoglia del monumento, come negli anni precedenti la prima guerra mondiale. Va notato che in generale diversi sono stati i motivi, alcuni più ovvi, altri meno, delle rimozioni e delle alterazioni subite dai Monumenti ai Caduti, negli anni sia precedenti che successivi il secondo conflitto mondiale. Approfondiremo tali motivi in futuri articoli, come accennato in precedenza. Prendiamo atto quindi della scomparsa, per alcuni anni, di quel segno della Storia dal tessuto urbano di Mombaruzzo.

Mombaruzzo - Cartolina anni '60 (particolare)

Oggi, chiunque entri nella piazza e rivolga lo sguardo verso il Municipio può nuovamente vedere un monumento ai Caduti, pur se significativamente diverso da quello originale. Il basamento, che sia stato ricollocato o ricostruito, è in apparenza rimasto lo stesso, i quattro pilastrini angolari anche, ma la elegante cancellata è stata sostituita da più prosaiche catene, complici evidentemente i fasci stilizzati che la ornavano. Alla lapide originaria si è aggiunta quella con i nomi dei Caduti della seconda guerra mondiale, risalente al 7-11-1982, data che potrebbe coincidere con la collocazione del nuovo monumento.

L'attuale Monumento ai Caduti di Mombaruzzo

Ma soprattutto, la figura in bronzo del fante del Regio Esercito che regge la bandiera, mentre impugna un sasso ed offre il petto denudato al nemico o alla Patria, è ora sostituita da un soldato che, fucile in spalla, sorregge un commilitone ferito e forse morente. Il cambio di rappresentazione è drammatico, pur restando nell'ambito della raffigurazione militare, dalla retorica del soldato eroe comune, con l'animo indomito del Balilla, alla fraterna condivisione impotente della sofferenza inflitta dalla guerra.

La piccola ma significativa e, per ora, centenaria storia per immagini di Mombaruzzo e del suo monumento si conclude qui. Per ora, appunto...

Nessun commento:

Posta un commento