giovedì 5 aprile 2012

Ventuno rintocchi

Mancano pochi minuti, la piazza è animata da passanti, anziani sulle panchine, auto e moto che svelte si dirigono verso il porto o la stazione. La pattuglia è arrivata poco prima e i due vigili hanno appena preso posizione ai due lati della piazza dai quali affluisce il traffico. Savona sta per fermarsi... Alle 18 in punto i vigili si portano al centro dei rispettivi incroci e i fischietti avvertono che la commemorazione ha inizio. Contemporaneamente risuona il primo dei 21 Rintocchi, uno per ogni lettera dell’alfabeto italiano, a ricordare le iniziali dei nomi dei Caduti di tutte le guerre.

Istantaneamente la scena diventa quasi irreale. Auto e moto ferme, anche i passanti hanno rallentato o si sono arrestati in silenzio. I rintocchi proseguono uno dopo l’altro. Tutto è immobile e silenzioso. Ho la reflex tra le mani, vorrei fissare questo momento, ma da un lato non trovo il soggetto e l’inquadratura che possano rendere l’atmosfera, dall’altro ho la sensazione che sarebbe quasi un gesto fuori luogo.

I secondi scorrono veloci, i rintocchi terminano, i vigili si sciolgono dall’attenti e tutto ritorna a scorrere con i soliti ritmi di un soleggiato pomeriggio cittadino d’agosto.

Savona - Monumento ai Caduti

La cerimonia ha luogo tutti i giorni. Se capitate a Savona nel pomeriggio, fermatevi anche voi in piazza Goffredo Mameli, nelle vicinanze del Monumento ai Caduti “Rintocchi-Memorie”, riconoscibile appunto per la campana sorretta dalle figure che lo animano, opera dello scultore sestrese Luigi Venzano e inaugurato nel 1929.

lunedì 26 marzo 2012

La mano del Fante

Corio Canavese (m. 625) Mon. ai Caduti
Corio Canavese. Arriviamo in auto nel piazzale che funge da posteggio e punto di snodo per tutte le direzioni e iniziamo la ricerca del Monumento ai caduti, che mi è familiare dalla solita vecchia cartolina scovata su eBay.

Oltre una rotonda c’è un monumento dedicato a Ettore Molinari raffigurato a cavallo, caduto nel 1907, presumibilmente nella guerra di Abissinia. Non è quello che cerco. Imbocchiamo una delle vie, tra loro parallele, che portano in centro paese. Più avanti sulla sinistra, nella piazza della chiesa e nella adiacente piazzetta sopraevelavata del Comune, nessuna traccia di monumenti. Mentre torniamo al piazzale di partenza, inizio a temere che il monumento non esista più, per una delle varie ragioni per cui ciò possa essere accaduto.

Dopo un rapido caffè, facciamo una puntata in direzione opposta, dove sembrano esserci dei Giardini pubblici, altra tipica collocazione dei Monumenti ai caduti, e simili. Niente. A questo punto chiedo informazioni, circa la statua di un soldato che alza un fucile, ad un papà con bimbetto, il quale precede il babbo esclamando giulivo “Vicino all’asilo!”... ho una istantanea reminiscenza di una scuola che sposava libri e moschetti... intanto il papà mi sta dando indicazioni più precise. Ringrazio e si torna sui nostri passi.